domenica 24 aprile 2011

E Obama dà il via ai «buoni scuola»

In Rete abbiamo notato questo articolo di Massimo Gaggi

Visti da lontano

E Obama dà il via ai «buoni scuola»

Un po' come da noi, la destra strappa finanziamenti alla scuola privata

«Buoni-scuola» per le famiglie di Washington che vogliono mandare i loro figli negli istituti privati - soprattutto di ispirazione religiosa - anziché in quelli pubblici. Non c' erano solo tagli del gigantesco deficit americano nel compromesso che due settimane fa ha consentito al governo Usa di ottenere il voto del Congresso sul bilancio 2011, evitando così il blocco delle attività amministrative. Coi conservatori che premevano, oltre che per il rigore fiscale, anche per misure antiabortiste e per la reintroduzione dei voucher scolastici sperimentati con scarsa fortuna nell' era Bush e poi spediti in soffitta dalla presidenza democratica, Barack Obama si è garantito il consenso del capo dei repubblicani (in maggioranza alla Camera) facendo concessioni in tutti e due i campi, ma limitati a Washington che, essendo una città senza Stato, dipende di più dalle decisioni del Parlamento federale.
La mossa ha funzionato: John Boehner, che è cresciuto nelle scuole cattoliche ed è un fervente sostenitore del sistema dei voucher, ha considerato quella di Washington una vittoria simbolica molto importante. I democratici della capitale, invece, l' hanno presa male: sindaco e consiglieri comunali hanno manifestato con tanta irruenza da finire per qualche ora in prigione. Ma Washington è solo la prima tappa: i repubblicani vogliono rialzare una bandiera finita in naftalina nel 2007, dopo i quattro referendum nei quali gli americani avevano bocciato il finanziamento dei «buoni». Negli Stati in cui la destra ha conquistato sia il governatore che la maggioranza del parlamento locale, i voucher vengono introdotti o estesi: succede già in Ohio, Wisconsin e Indiana, gli stessi Stati che hanno approvato di recente leggi che limitano i diritti sindacali dei dipendenti pubblici, cioè soprattutto degli insegnanti. In America la questione scolastica sta eccitando gli animi quanto quella dell' aborto. I docenti degli istituti pubblici non vengono trattati da «insegnanti di sinistra» come ha fatto qualche giorno fa Silvio Berlusconi in Italia, ma i conservatori considerano comunque più efficienti e affidabili gli istituti privati, compresi quelli religiosi. Per i democratici quella dei «voucher» è una battaglia ideologica, non un tentativo di migliorare i risultati scolastici: i test, infatti, dimostrano che gli studenti delle scuole private accessibili coi voucher (escluse quelle di élite che costano decine di migliaia di dollari, mentre il contributo federale è limitato a 7.500) non hanno ottenuto nelle discipline di base - lettura e matematica - risultati migliori di quelli conseguiti gli istituti pubblici.
Numeri che non placano la controversia: i democratici resistono anche perché gli insegnanti pubblici sono in gran parte progressisti e sindacalizzati, ma a Washington non mancano le famiglie di colore, povere e democratiche, che accolgono con gioia la possibilità di scegliere.

Corriere della Sera, 22 aprile 2011, pagina 53

[il grassetto è nostro]
 
Fonte: Corriere della Sera

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