Sul Corriere della sera di ieri, Angelo Panebianco sostiene che nel 1990 “l’abolizione del maestro unico fu dettata esclusivamente da ragioni sindacali” e che la ratio della scelta fu di “bloccare qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del personale scolastico come conseguenza del calo demografico e anzi porre le premesse per nuove, massicce, assunzioni di maestri”.
Che dire? La nostra esperienza è che sono molti i maestri che lavorano bene sia in classi numerose (anche molto numerose), sia con “mini classi” (che sono oggi sempre più frequenti).
lunedì 29 settembre 2008
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